Marketing

Come perdere lead con il noreply della tua Newsletter

Alessio Cecchi
23/11/2012
marketing email

Hai appena inviato una newsletter. Dentro c’è una promozione interessante, una novità utile, magari un contenuto pensato per generare contatti. Ma se come mittente hai usato un indirizzo noreply@azienda.it, probabilmente hai chiuso la porta in faccia a chi voleva rispondere.
Sembra una scelta tecnica inoffensiva. In realtà è un errore che costa caro, soprattutto se l’obiettivo è generare contatti, interazioni e nuove opportunità.

Se non posso rispondere, abbandono l’idea

Immagina questo scenario: ricevi un’email con un’offerta che ti interessa davvero. Il tuo primo istinto? Cliccare “rispondi” per chiedere un’informazione veloce, chiarire un dettaglio o avviare una conversazione commerciale.
Ma se la mail arriva da un indirizzo noreply, oppure contiene un messaggio del tipo “non rispondere a questo indirizzo, nessuno lo legge”, cosa succede?
Probabilmente rimandi o abbandoni, o ti dici che scriverai più tardi, ma poi non lo fai. Il momento è perso e con lui, il lead.

Il falso problema dei bounce

Molti usano un indirizzo non monitorato perché temono di ricevere troppi bounce, ovvero messaggi di errore per email non recapitate. Ma è un timore infondato: i bounce non arrivano all’indirizzo che compare nel campo “From”, ma a quello indicato nel Return-Path, un campo tecnico che può (e dovrebbe) essere gestito separatamente.
Se ricevi troppi bounce, il problema non è il mittente, ma la qualità della lista o la configurazione del tuo dominio. E va risolto a monte, non ignorato.

Rispondere deve essere facile

Una newsletter non è solo un messaggio da leggere, spesso è anche un invito all’azione. Rispondere dovrebbe essere la prima azione naturale da parte del destinatario.
Se vuoi generare lead, facilitare la risposta è fondamentale. Anche solo la possibilità di scrivere al mittente trasmette disponibilità, competenza e fiducia. È un segnale chiaro: “Qui c’è qualcuno che ascolta”.
A volte basta rendere facile un gesto per trasformare un contatto in una conversazione e poi in vendita.

Non sei Coca-Cola (e nemmeno devi esserlo)

I grandi brand gestiscono milioni di invii, con flussi strutturati, assistenza su larga scala e comunicazioni unidirezionali. Ma per un a PMI o comunque per chi lavora a stretto contatto con i propri clienti, ogni risposta è un’opportunità da coltivare.
Mostrarsi disponibili e raggiungibili è solo una buona pratica e una scelta commerciale concreta.


Utilizziamo i cookie per fornirti una migliore esperienza di navigazione, continuando ne accetti l’utilizzo. Per maggiori informazioni visita la pagina Privacy policy.

Accetta