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Furti di password: come proteggere la tua casella email

Alessio Cecchi
28/06/2017
immagine di un mail server con server, simbolo dell'email e @

Il furto di password via email è ancora tra le minacce più pericolose per le aziende.

Le email rappresentano uno dei principali vettori di attacco per il furto di credenziali, dati sensibili e accessi aziendali. I criminali informatici sfruttano ogni possibile vulnerabilità: un antivirus obsoleto, una password troppo semplice, un clic sbagliato.

Ma non serve farsi prendere dal panico: capire come avvengono questi attacchi è il primo passo per prevenirli davvero.

Cosa succede quando un account viene compromesso

Un attacco riuscito parte quasi sempre da una catena di eventi prevedibile:

Le caselle compromesse diventano strumenti per colpire altri contatti, clienti, fornitori. E spesso nessuno se ne accorge fino a danni avvenuti.

Spam, phishing e furti d’identità: un pericolo concreto per le aziende

Gli attacchi non sono più limitati a spam generico o virus da allegato. Oggi i criminali utilizzano BOTNET e tecniche di social engineering per simulare perfettamente messaggi di banche, enti pubblici, colleghi o fornitori. L’obiettivo? Rubare identità digitali, aggirare i sistemi di pagamento, ottenere accesso a dati riservati.

Cosa fa Qboxmail per proteggere le tue comunicazioni

Nel nostro sistema, la sicurezza degli account è monitorata costantemente da automatismi intelligenti. Quando un account risulta compromesso:
1. Blocchiamo l’invio per evitare ulteriori danni.
2. Inviamo una notifica tempestiva all’utente per avvisarlo dell’anomalia.
3. Limitiamo l’accesso fino alla risoluzione del problema.
La notifica agisce come un allarme immediato: se arriva, è bene agire subito.

Come intervenire in caso di compromissione
Se sospetti che il tuo account sia stato violato:

  1. Esegui una scansione completa del dispositivo con un antivirus aggiornato.
  2. Dopo aver rimosso l’infezione, cambia subito la password della casella email.
  3. Verifica eventuali inoltri automatici non autorizzati, risposte automatiche sospette o accessi da IP sconosciuti.

⚠️ Cambiare la password prima di aver rimosso il malware è inutile: verrebbe nuovamente sottratta.

Formazione e consapevolezza: la sicurezza parte dalle persone

La tecnologia è fondamentale, ma da sola non basta. Serve una cultura della sicurezza condivisa da tutto il team. Una formazione periodica su phishing, email sospette, allegati pericolosi e truffe comuni può fare la differenza tra un attacco bloccato in tempo e un danno economico serio.

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