Offrire una prova gratuita del proprio servizio è una scelta strategica: consente di farsi conoscere, testare il prodotto in autonomia e creare un primo contatto commerciale. Ma, come ogni porta aperta, può diventare anche un varco per chi cerca di sfruttare il servizio in modo fraudolento.
Nel settore della posta elettronica, questo rischio è ancora più elevato. I servizi che permettono l’invio di email sono una calamita per spammer e truffatori digitali alla ricerca di server SMTP da usare per inviare spam, phishing e malware. Per questo, offrire un periodo di trial senza implementare misure di sicurezza espone a un rischio concreto di abuso.
Qboxmail offre da sempre un periodo di prova gratuito per testare il servizio. È una scelta trasparente, utile sia per i clienti sia per noi. Ma negli anni abbiamo imparato che per proteggere davvero il servizio, serve molto più di un semplice “accesso limitato”.
Abbiamo sviluppato e integrato diversi livelli di controllo, progettati per bilanciare apertura e sicurezza:
Limitazioni sull’invio email: durante il periodo di prova, il numero massimo di email che si possono inviare è limitato. È un primo filtro per impedire l’abuso del servizio da parte di bot o spammer.
Antispam anche in uscita: controlliamo i messaggi inviati, non solo quelli ricevuti. Questo ci consente di bloccare in tempo reale le campagne di spam note, anche se generate da account trial.
Valutazione del rischio su ogni registrazione: analizziamo i dati inseriti nel form, la coerenza geografica tra IP e paese dichiarato, la reputazione della rete e altri parametri. Usiamo servizi esterni come E-Hawk per attribuire un punteggio di rischio in tempo reale.
Se il punteggio è troppo alto, l’account viene disattivato automaticamente prima che possa utilizzare il servizio. Solo raramente questa misura colpisce utenti legittimi, ma in compenso riduce drasticamente i tentativi di abuso.
Controlli sui domini registrati: monitoriamo i domini associati agli account di prova. Spesso i truffatori usano nomi che imitano quelli di servizi noti (es. “faceboook-secure.com”) per attacchi di phishing. L’analisi semantica dei nomi è un ulteriore campanello d’allarme.
Monitoraggio e alert automatici: se un account trial riesce a superare tutti i controlli iniziali, ulteriori sistemi di monitoraggio rilevano anomalie nell’invio. Se vengono superate soglie sospette, il sistema allerta automaticamente il nostro team, che interviene per disabilitare l’account prima che il danno sia fatto.
Gestire i tentativi di abuso è un lavoro costante. In alcuni momenti, analizzare i log, verificare le segnalazioni e bloccare utenti malevoli può richiedere più tempo dell’attività ordinaria.
Ma ne vale la pena: preservare la qualità del servizio, la reputazione degli IP e la fiducia degli utenti legittimi è una priorità assoluta. La prova gratuita non è solo uno strumento di marketing: è un impegno verso chi vuole testare Qboxmail in sicurezza e trasparenza.