Pillole
Qboxmail

Perché passare a un email provider europeo

Elena Moccia
05/05/2025
Mappa dell’Europa con icone di email, cloud e database, che rappresentano la distribuzione geografica dei dati nei provider email europei, accanto a interfacce webmail di Qboxmail su laptop e smartphone

Scegliere un email provider europeo è una decisione strategica: l’approccio delle aziende al mondo dei servizi cloud è molto cambiato.

In questo articolo vediamo perché affidarsi a un email provider con infrastruttura interamente europea riduce il rischio normativo, migliora la sicurezza e, nel caso di Qboxmail, aggiunge flessibilità operativa e un supporto locale dedicato.

Un rapido ripasso del GDPR

Dal 2018 il Regolamento 2016/679 impone che i titolari del trattamento mantengano il controllo sul luogo in cui i dati personali vengono conservati e trattati. Il trasferimento verso Paesi terzi è ammesso solo con garanzie equivalenti.

NIS 2
La direttiva 2022/2555 amplia l’obbligo di cyber-resilienza a MSP, Telco, ISP e fornitori cloud: gli Stati membri dovevano recepirla entro 17 ottobre 2024. In Italia l’attuazione è avvenuta con il d.lgs. 138/2024 entrato in vigore il 16 ottobre 2024. Le sanzioni possono arrivare al 2 % del fatturato annuo.

Data Act
E’ già legge e diventerà applicabile dal 12 settembre 2025; favorisce il cambio di provider e protegge da richieste extra-UE sui dati .
All’opposto, il Cloud Act USA consente a Washington di esigere i dati di un provider americano anche se ospitati in Europa, creando un conflitto aperto con il GDPR . Non stupisce che grandi gruppi europei abbiano chiesto più garanzie di sovranità nelle gare cloud pubbliche .

I vantaggi di un provider email europeo

Niente conflitti di legge

Un provider con sede e server nell’Unione non è soggetto a obblighi extraterritoriali USA. Così eviti conflitti fra il CLOUD Act e l’art. 48 GDPR (che, al contrario, vieta di consegnare dati a un’autorità straniera senza adeguate garanzie).

Latency e resilienza

Molti data-center europei sono classificati Tier IV, cioè 99,99 % di disponibilità annua: in pratica al massimo 26,3 minuti di downtime l’anno . Oltre alla Business Continuity, la vicinanza geografica taglia quei millisecondi di latenza che ti separano dal server.

Reputazione e consegna

Secondo benchmark indipendenti, la consegna media “in inbox” dei provider globali gira intorno all’83 % ; i migliori provider specializzati superano il 90 %. Un servizio che cura la reputazione IP e applica SPF-DKIM-DMARC di default riduce al minimo il rischio che i messaggi finiscano in spam.

Assistenza nella tua lingua e nel tuo fuso orario

Il Zendesk CX Trends 2025 indica che quasi sette clienti su dieci si aspettano risposta a un ticket critico in meno di un’ora Zendesk. Un help-desk europeo copre gli orari lavorativi locali e, spesso, risponde nella tua stessa lingua – un plus per MSP che devono rispettare SLA stringenti.

Allineamento con le iniziative di settore

Scegliere un provider UE facilita l’adesione a schemi di certificazione come il futuro EUCS (European Cybersecurity Certification Scheme for Cloud Services) CSIS, destinati a diventare prerequisito in tender pubblici e gare enterprise.

Come tradurre i criteri in domande concrete

Se le risposte a queste domande coincidono con le tue esigenze, il passo successivo è solo quello di contattarci, oppure effettuare un free trial di 30 giorni per provare il servizio Qboxmail.

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