Scegliere un email provider europeo è una decisione strategica: l’approccio delle aziende al mondo dei servizi cloud è molto cambiato.
In questo articolo vediamo perché affidarsi a un email provider con infrastruttura interamente europea riduce il rischio normativo, migliora la sicurezza e, nel caso di Qboxmail, aggiunge flessibilità operativa e un supporto locale dedicato.
Dal 2018 il Regolamento 2016/679 impone che i titolari del trattamento mantengano il controllo sul luogo in cui i dati personali vengono conservati e trattati. Il trasferimento verso Paesi terzi è ammesso solo con garanzie equivalenti.
NIS 2
La direttiva 2022/2555 amplia l’obbligo di cyber-resilienza a MSP, Telco, ISP e fornitori cloud: gli Stati membri dovevano recepirla entro 17 ottobre 2024. In Italia l’attuazione è avvenuta con il d.lgs. 138/2024 entrato in vigore il 16 ottobre 2024. Le sanzioni possono arrivare al 2 % del fatturato annuo.
Data Act
E’ già legge e diventerà applicabile dal 12 settembre 2025; favorisce il cambio di provider e protegge da richieste extra-UE sui dati .
All’opposto, il Cloud Act USA consente a Washington di esigere i dati di un provider americano anche se ospitati in Europa, creando un conflitto aperto con il GDPR . Non stupisce che grandi gruppi europei abbiano chiesto più garanzie di sovranità nelle gare cloud pubbliche .
Un provider con sede e server nell’Unione non è soggetto a obblighi extraterritoriali USA. Così eviti conflitti fra il CLOUD Act e l’art. 48 GDPR (che, al contrario, vieta di consegnare dati a un’autorità straniera senza adeguate garanzie).
Molti data-center europei sono classificati Tier IV, cioè 99,99 % di disponibilità annua: in pratica al massimo 26,3 minuti di downtime l’anno . Oltre alla Business Continuity, la vicinanza geografica taglia quei millisecondi di latenza che ti separano dal server.
Secondo benchmark indipendenti, la consegna media “in inbox” dei provider globali gira intorno all’83 % ; i migliori provider specializzati superano il 90 %. Un servizio che cura la reputazione IP e applica SPF-DKIM-DMARC di default riduce al minimo il rischio che i messaggi finiscano in spam.
Il Zendesk CX Trends 2025 indica che quasi sette clienti su dieci si aspettano risposta a un ticket critico in meno di un’ora Zendesk. Un help-desk europeo copre gli orari lavorativi locali e, spesso, risponde nella tua stessa lingua – un plus per MSP che devono rispettare SLA stringenti.
Scegliere un provider UE facilita l’adesione a schemi di certificazione come il futuro EUCS (European Cybersecurity Certification Scheme for Cloud Services) CSIS, destinati a diventare prerequisito in tender pubblici e gare enterprise.
Se le risposte a queste domande coincidono con le tue esigenze, il passo successivo è solo quello di contattarci, oppure effettuare un free trial di 30 giorni per provare il servizio Qboxmail.