Invii una newsletter, ma nessuno -o quasi- la apre.
Non è sempre colpa del contenuto: spesso il problema è che la tua email non arriva nemmeno nella casella di posta, ma finisce direttamente nello spam.
Vediamo i 5 errori tecnici più comuni che possono compromettere la deliverability e come evitarli.
Avere un IP dedicato per l’invio delle newsletter non è sempre un vantaggio.
Se invii solo occasionalmente, il tuo IP non avrà modo di costruirsi una reputazione solida. I server riceventi lo vedranno come sospetto, e le email verranno penalizzate.
Usa un’infrastruttura condivisa e ben gestita, oppure cura attentamente il rodaggio del tuo IP, mantenendo volumi costanti e regolari.
Un server che invia 10.000 email in mezz’ora e poi resta inattivo per settimane è il comportamento tipico di uno spammer: i filtri lo notano e ti bloccano.
Per evitarlo, distribuisci le spedizioni nel tempo, usa batch di invio scaglionati e opta per sistemi pensati per la gestione di volumi variabili, ma controllati.
SPF, DKIM, reverse DNS, HELO coerente… Senza questi elementi, la tua email non è verificabile, e se non può essere verificata, viene scartata.
Cosa fare? Controlla che:
Anche se l’infrastruttura è perfetta, il contenuto conta.
Scrivere una newsletter con oggetti “troppo urlati”, parole sensazionalistiche, short link, sono tutte azioni che attivano i filtri.
Usa accorgimenti e finezze che ti garantiscano la deliverability della tua newsletter, scrivi oggetti chari e puliti, evita scorciatoie o short link, non usare caratteri speciali nell’oggetto e, fondamentale, testa sempre la newsletter prima di inviarla a tutta la lista, verificando le consegna sui vari provider.
Inviare a utenti che non aprono mai le tue email abbassa la reputazione del mittente. Peggio ancora, se ti segnalano come spam.
Il mito del “non cancellare mai nessuno” è il modo più veloce per bruciarsi il dominio.
Ecco qualche accorgimento:
No, nemmeno “tanto per provare”.
Inviare a indirizzi raccolti online o acquistati significa essere segnalati, bloccati e finire in blacklist in tempi record.
Costruire una lista di contatti reali richiede tempo, ma è l’unica strategia che funziona.
Con il servizio Email Delivery di Qboxmail puoi:
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