Quando si incontrano problemi di deliverability, ovvero le email che inviamo finiscono nello Spam di chi le riceve, dobbiamo indagare su vari fronti per capire il motivo della penalizzazione delle nostre email. Il problema potrebbe essere nel contenuto del messaggio oppure nella reputazione dell’IP del server SMTP da cui partono le nostre email. Se l’IP da cui inviamo ha una pessima reputazione (ad esempio perché in passato ha inviato spam) o manca del tutto una sua reputazione (perché il traffico in uscita è troppo basso) anche i nostri messaggi potrebbero essere penalizzati, indipendentemente dal loro contenuto.
E’ possibile farsi un idea della reputazione del nostro IP interrogando i sistemi di alcuni dei principali fornitori di sistemi antispam, ecco i 5 principali:
- SenderScore.org gestito da ReturnPath ed utilizzato da grossi ISP come Hotmail ha una buona visibilità sul traffico email globale per cui i suoi risultati sono molto affidabili. SenderScore ci da un punteggio sulla reputazione del nostro IP che deve essere il più possibile vicino a 100. Con un accordo commerciale con ReturnPath è possibile avere, per le singole campagne di invio, un dettaglio (Engagement) sulla percentuale di email che finiscono nella INBOX o in Spam.
- SenderBase è gestito da Cisco ed acquisisce le proprie informazioni dai gateway antispam da loro prodotti (IronPort), ha quindi una buona visibilità sul traffico email globale e può dare informazioni molti precise anche per porzioni di IP contigue al nostro. Il suo obbiettivo è dare una panoramica sul volume e sulla qualità delle email inviate dai nostri IP, non da quindi informazioni relative alle singole campagne di invio
- ReputationAuthority, gestito da WatchGuard, offre un buon dettaglio sull percentuali del tipo di traffico che esce dal nostro IP, è infatti in grado di indicarci la percentuale delle email classificate come Spam. Il dato da controllare qui è il “Reputation Score” che deve essere il più possibile vicino a 100.
- La piattaforma antispam di Cyren (ex Commtouch) utilizzato da molti grandi ISP specie in Nord America. Ci da solo un dato relativo al rischio (No Risk, Medium, High) e la motivazione del livello (es. This IP address is occasionally used for sending Spam). Qui se il valore è diverso da “No Risk” potremmo essere stati penalizzati da invii non molto aprrezzati dagli utenti.
- BrightCloud servizio fornito dall’azienda specializzata in sicurezza Webroot. La loro analisi si concentra molto su aspetti relativi alla sicurezza ed al rischio di invio di spam e virus dal nostro IP, utile per vedere se il nostro SMTP è stato utilizzato per l’invio di Spam, meno utile per avere un idea della reputazione delle nostre email commerciali.
Purtroppo non esistono metodi per interrogare lo stato della propria reputazione presso Gmail o Yahoo in quanto utilizzano dei loro algoritmi interni non pubblici. Qui vale sempre la stessa regola generale che prima di tutto i contenuti che inviamo devono essere interessanti per gli utenti che gli ricevono e che bisogna agevolare la cancellazione degli utenti non più interessati a riceverli.