I 5 principali motivi per cui le tue Newsletter finiscono nello Spam

Alessio Cecchi
08/01/2013

Vi siete mai domandati il motivo per cui la vostra Newsletter appena inviata ha un tasso di apertura così basso? A me i clienti lo chiedono molto spesso per cui riassumo qui i 5 principali motivi sul perché la vostra Newsletter finisce nella cartella Spam degli utenti:

 

spamassasin

  1. Indirizzo IP troppo nuovo: non è sempre detto che sia una buona cosa avere un proprio IP dedicato per l’invio delle vostre newsletter. Un IP dedicato solo a voi va bene se il vostro volume di invio è costante nel tempo e se l’IP ha subito un buon “rodaggio”, ma se i vostri invii sono sporadici l’IP non avrà da subito una buona reputazione per cui le vostre email verranno penalizzate. Un caso tipico per cui non è una buona cosa avere un IP dedicato è se spedite solo poche newsletter al mese (indipendentemente dal numero di iscritti).
  2. Volumi di invio anomali: se il vostro server è usato solo da voi per l’invio delle vostre newsletter e queste non sono molto frequenti, il volume delle email in uscita non sarà costante nell’arco della giornata o della settimana (quando la spedizione della newsletter finisce il server smette di lavorare). Questo è uno dei fattori che insospettisce maggiormente i server remoti. Perché un server che sta fermo per la maggior parte del suo tempo ad un certo punto invia tante email tutte insieme? Se i vostri volumi non sono costanti cercate di rendergli tali o di spostarvi su un servizio di invio condiviso.
  3. L’infrastruttura non correttamente configurata: il vostro server deve avere tutte le impostazioni legate al DNS correttamente configurate (reverse DNS, hostname presente nel DNS, SPF anche per l’HELO, HELO che corrisponde al rDNS) altrimenti sarete sicuramente penalizzati prima ancora di sapere chi siete. Ovviamente verificato che il vostro IP non sia in nessuna blacklist. Se possibile iscrivetevi a whitelist come DNSWL.org
  4. Contenuto dei messaggi: una volta che il vostro server ha superato i controlli a livello di IP viene il momento della verifica del contenuto del messaggio. Non usate assolutamente URL Shortening (come bit.ly) in quanto non permettono a l’utente di sapere esattamente su cosa sta cliccando. Testate poi il vostro messaggio inviandolo verso i maggiori EMail Provider per verificare che non finisca nello spam. Anche l’oggetto non deve essere troppo enfatizzato altrimenti sembrerà spai agli occhi degli utenti.
  5. Liste dei destinatari non pulite: cancellare un contatto dalla lista è sempre visto come una cosa da non fare mai in quanto quel contatto si pensa sia un possibile cliente. Ma se invece fosse un utente non più interessato alle vostre email e quindi disposto a marcarvi come Spam? La pulizia delle liste è quindi fondamentale, cancellate gli utenti che non hanno più attività da mesi e fate sempre attenzione a mettere ben in evidenza la modalità per cancellarsi dalla vostra lista.

Aggiungo che mai dovete comprare liste di indirizzi email su internet o recuperare voi stessi gli indirizzi email con software che scansionano i siti web facendo collezione di tutto quello che trovano. Vi brucereste la vostra reputazione nel giro di pochi giorni. Raccogliere indirizzi email di utenti realmente interessati ai vostri servizi è un lavoro lungo ma col tempo porterà sicuramente ottimi risultati.

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