Marketing

Gmail ed i Feedback Loop

Alessio Cecchi
30/11/2012

Quando si invia una newsletter una delle prime cose che ci interessa conoscere è il riscontro degli utenti, sia in termini di segnali positivi (apertura dell’email, click sui link) sia in termini negativi (disiscrizioni, segnalazione come spam). L’azione che l’utente compie quando marca l’email come “Spam” può essere tracciata tramite i Feedback Loop.

 

Il servizio di Feedback Loop (o FBL) ci informa che un utente ha segnalato la nostra email come spam e quindi noi dobbiamo prenderne atto rimuovendolo dalla nostra lista. Normalmente questo processo può essere automatizzato in quanto i principali ISP (Yahoo, Hotmail, AOL, Rackspace) ci danno la possibilità di ricevere queste segnalazioni.

Purtroppo Gmail non offre questo servizio per cui è impossibile sapere se un loro utente ha segnalato come Spam le nostre email. Esiste però una possibilità di intercettare queste azioni degli utenti e si basa sulla presenza dell’header “List-Unsubscribe” nelle nostre newsletter.

Se nel messaggio è presente questo header e l’utente lo marca come spam Gmail propone all’utente di segnalarlo ma anche di cancellarsi dalla newsletter. Se l’utente sceglie la seconda opzione Google invia un messaggio all’indirizzo che compare nel “mailto:” dell’header “List-Unsubscribe”. Ricevendo quel messaggio sappiamo che l’utente ha espresso la sua volontà di essere rimosso dalla lista.

Google però è molto attendo a non mandare email che potrebbero solo confermare la reale validità di un indirizzo email per cui fa comparire la possibilità di cancellarsi dalla lista solo se si verificano certe condizioni:

Se tutte queste condizioni si verificano allora è molto probabile che voi possiate ricevere in automatico le richieste di rimozione dalla lista da parte degli utenti Gmail ed avere di conseguenza anche dei riscontri su quanti vi segnalano come spam.

Quindi, come ho già avuto modo di ripetere spesso, è fondamentale firmare le vostre email ed avere una buona reputazione. Per la firma è solo una questione tecnica, per la reputazione la storia è molto più complessa e lunga da attuare.

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